La città di Firenze è cresciuta lungo le rive del fiume Arno nel corso di due millenni. All’inizio un piccolo villagio antico, la città fu reconfigurata dai pianificatori romani nel famoso schema di griglia che segnava tante altre communità sotto il loro dominio. Quel nucleo centrale rappresentava il centro della città fino al tardo Medioevo, quando due mura nuove - uno all’esterno del’altro - si alzarono nel Duecento per proteggere i suoi contorni fisici estendendo. La prosperità della città è stata trasformata in un’entità vibrante, sociale, e politica, caratterizzata da abbondanti imprese architettoniche che l’hanno trasformata in una delle destinazioni più importanti e desiderabili dell’Europa.
Mentre i Fiorentini scambiavano beni, facevano soldi, e influenzavano gli eventi internazionali, i loro colleghi scrittori hanno scrivevano poesie e romanzi, i loro pittori affrescavano le pareti, ed i loro scultori hanno intagliavano effigi e scene con sorprendente ingegnosità. I cronisti descrivevano spazi. I commercianti tenevano diari. Gli amanti scambiavano lettere. I predicatori descrivevano i peccatori ed i loro peccati. I collezionisti registravano i contenuti delle case, le posizioni delle fattorie e i nomi dei proprietari, degli affittuari e dei loro familiari. Lo schema dei dati contenuti in tutte queste forme durature della documentazione culturale presenta una vista insolitamente completa a 360° dell’antica città per il piacere di studiosi, studenti e dilettanti. Mai prima, tuttavia, siamo stati in grado di fondere i dati contenuti in questi documenti visivi e testuali con i resti fisici della città medievale in cui sono stati prodotti. Sono invece venuti a noi in forma distaccata, separati fisicamente e contestualmente dalle loro impostazioni originali. Abbiamo dipeso dalle nostre immaginazioni collettive per ricreare l’ambiente, quel mondo, per secoli.
I progressi tecnologici hanno cambiato tutto questo. Grazie all’industria d’informatici, professionisti dei videogiochi, e imprenditori sperimentali, abbiamo oggi la capacità di ricreare l’ambiente fisico della città vecchia fiorentina in un momento in cui i suoi abitanti hanno acquistato il loro cibo e vestiti nei mercati esterni, frequentato giornalmente la chiesa, e ripetutamente affrontato minacce di carestia, malattia e guerra. “Florence As It Was” ha la sua missione come la graduale ricostruzione di questo importante centro culturale, un blocco alla volta, da un edificio all’altro. Le pitture prodotte dagli artisti durante il periodo precoce che caratterizzano edifici costruiti prima del 1500, compresi quelli che non sopravvivono, sono stati utilizzati per ricreare gli esterni di chiese, uffici comunali e cancelli della città. Utilizzando testimonianze architettoniche esistenti, documenti, immagini d’arte e rappresentazioni contemporanee, costruiremo un modello tridimensionale che permetterà agli spettatori di circambulare una struttura, avventurarsi dentro e vedere posto sulle sue pareti e arredi le immagini che una volta lo adornano. Incorporati in questa struttura ricostruita saranno testi - in lingua originale con testo in inglese - che aiutano a spiegare come e perché un oggetto specifico assomiglia a esso, perché un artista specifico sia stato commissionato per produrlo e/o i motivi che danno luogo alla sua commissione dal vantaggio del suo patrono. I passaggi letterari, i registri fiscali, anche le esibizioni musicali saranno accessibili attraverso i clic su hotspot, consentendo scrittori, notai e musicisti a parlare da soli. I collegamenti ipertestuali con altri edifici ricostruiti ci permetteranno di creare connessioni, letteralmente, in altri spazi e persone che li hanno occupati.
Qualsiasi numero di mappe potrebbero essere strumenti utili in questo lavoro. L’abbondanza di fotografie satellitari della città del ventunesimo secolo sicuramente consentono di determinare contorni e confini che sono cambiati solo minimamente nel tempo. Il Duomo è oggi esattamente nello stesso posto che era nel 1436 e la configurazione del fiume Arno - nonostante i migliori sforzi di Leonardo da Vinci - non è spostata molto dalla metà del XIV secolo. L’impianto della città romana rimane nelle strade lastricate che ora seguono quei vicoli e anche il disegno del terzo anello di mura, completato alla fine del XIII secolo, può essere facilmente tracciato seguendo la viale che circonda il suo nucleo. Abbiamo quindi combinato con immagini satellitari contemporanee un insieme di mappe prodotte nel ‘800 e ‘900 che, secondo noi, presentano una rappresentazione abbastanza precisa del paesaggio urbano di Firenze. Ad esempio, i vicoli del Vecchio Mercato saranno riprodotti secondo i disegni realizzati da Guido Carocci che oggi ornano la sala console degli Archivi di Stato a Firenze. Un modello utile di quella zona centrale della città sopravvive nel museo del Palazzo Vecchio. Combineremo queste mappe e modelli precoci con pitture urbanistiche di artisti relativamente sconosciuti (come l’amateur del ‘900, Fabio Borbottoni) per capire l’aspetto di piazze, costruire facciate e elevazioni strutturali.
Florence As It Was combinerebbe una mappa interattiva con rappresentazioni tridimensionali di edifici, progettate secondo le misurazioni raccolte dalla letteratura scolastica e dagli esami sul posto. In queste ricostruzioni si intrecciano immagini di opere d’arte originali situate nei luoghi che gli utenti contemporanei dell’edificio li hanno descritti (le cui fotografie sono di pubblico dominio). Gli hotspot in questi edifici e le immagini dirigeranno i visitatori a documenti, descrizioni e interpretazioni selezionati, che ci aiutano a comprendere in passato i messaggi, le funzioni, gli usi e la ricezione dell’arte e dell’architettura. Immaginiamo un giorno in cui i progressi tecnologici ci permetteranno di fare un giro virtuale attraverso questi edifici che ci permettono di ricreare l’esperienza visiva di un cittadino fiorentino del ‘500.
Dal 2006 Ho sono sovvenenzionato dal programma Lenfest, che mi aiuta a mantenere un programma di ricerca attivo durante la mia permanenza in quanto coordinatore del Dipartimento di Arte e Storia dell’Arte. Quella ricerca sbocca in una serie di presentazioni cartacee, un articolo (“Avventure in Pubblicità nella Guild di Lana Fiorentina”) e il mio libro, Public Painting and Visual Culture in Early Republican Florence (Cambridge University Press: New York, 2017). “Florence As It Was” è un nuovo progetto che potrebbe continuare per il resto della mia vita professionale. - George Bent
GB, AV